Resto al Sud: un’opportunità da non perdere.

In questo periodo di pandemia, sono molte le perplessità e incertezze per il prossimo futuro. Se i giovani delle passate generazioni sognavano Interrail e una vita americana alla Kerouck; forse, per i giovani odierni, la soluzione sarebbe invertire la tendenza ed investire “a casa”. Resto al Sud, cavallo di battaglia di Invitalia dal 2017, offre ai giovani la possibilità di investire al Sud. La misura prevede finanziamenti e agevolazioni per gli under 46 residenti in: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Dal 2020 possono presentare domanda anche i residenti di Lazio, Marche ed Umbria.

Il limite massimo per richiedere il contributo (50% a fondo perduto e il 50% con finanziamento bancario) è 46 anni. Fino al 31/12/2020 può presentare domanda chi era in possesso del requisito anagrafico (under 46) alla data del 01/01/2019.

Dai report sull’andamento del finanziamento si evince che nel complesso «Resto al Sud» ha finanziato 5.485 progetti, la maggior parte dei quali proprio in Campania, portando un aumento occupazionale del circa 4%.  Anche Resto al Sud, è stato investito di importanti novità dal D.L. Rilancio, questo infatti prevede, per le domande finanziate un ulteriore contributo a fondo perduto a copertura del fabbisogno di circolante, così suddiviso:

  • 15.000 euro per le ditte individuali o per la libera professione esercitata in forma individuale
  • 10.000 euro per ogni socio, fino ad un massimo di 40.000 euro, per le attività esercitate in forma societaria

Per quanto riguarda le ditte individuali il massimale di spesa è stato elevato a 60.000 euro;

Resto al Sud finanzia attività imprenditoriali per:

  • produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
  • turismo;
  • Liberi professionisti, sia in forma individuale sia come società tra professionisti (STP)

*Sono escluse dal finanziamento Resto al Sud le attività agricole e il commercio.

Per quanto riguarda le Spese ammissibili, possono essere finanziate spese di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa); macchinari, impianti e attrezzature nuovi, programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione (massimo 50% del programma di spesa); spese riguardanti il capitale circolante (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) – massimo 20% del programma di spesa

*Non sono ammissibili le spese di progettazione e promozionali, le spese per le consulenze e per il personale dipendente.



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